17 gennaio

Firenze,
anno 2008, la città oramai è un simulacro di se stessa. Da alcune
decine di anni grandi progetti speculativi accompagnati da opere
devastanti hanno ridotto la città ad una jungla dove solo gli interessi
e i profitti di caste e lobbies di affaristi rappresentano l’esercizio
del potere e distruggono diritti, rapporti, e relazioni sociali.

Giovani, anziani, abitanti, migranti esistono solo in funzione dei profitti e della circolazione delle merci.

Per
i giovani, il tempo libero è tempo di mercato. I locali, le birrerie,
le discoteche sono luoghi della mercificazione del divertimento. La
stragrande maggioranza dei ragazzi si ritrovano nei giradinetti (i
pochi esistenti), negli spazi vuoti dei grandi centri commerciali, nei
ghetti delle periferie. Mancano luoghi di aggregazione, di cultura e di
socialità. Tutto, ma proprio tutto, è ridotto a merce. Il tempo e i
suoi ritmi producono unicamente una grande desertificazione sociale.
Chi cerca di invertire la tendenza, producendo iniziativa AUTOGESTITA,
esce fuori dai canoni della compatibilità, e viene combattuto…non c’è
da stupirsi se il consumo medio delle droghe pesanti è in costante
aumento. Eroina e Cocaina sono merce assoluta e crescono sfrutatndo il
disagio sociale.

Per
gli anziani l’ordine imperativo è l’obbligo di rimanere prigionieri
delle mura domestiche (quando ci sono), di subire il condizionamento
mediatico delle televisioni. Non è più la società dove potere uscire,
giocare a briscola, a tresette, stare nei giardini, socializzare. Il
tempo e lo spazio della libertà di circolazione non esistono pìù. La
qualità della vita per le generazioni anziane è roba da prigionia
urbana.

Mentre
gli abitanti si vedono le traformazioni urbane divorare e saccheggiare
il territorio. Grandi opere come Castello e l’Alta Velocità che servono
unicamente a regalare volumi e metri quadri ai moderni speculatori. Il
resto dello spazio urbano consegnato a una miriade di centri
commerciali, a opere come la Tramvia, mentre aumenta il patrimonio
sfitto e il mercato della rendita non vive certo la crisi…

Il
territorio fatto a misura per la libera circolazione delle merci, altro
che decongestionamento del traffico. Spazi verdi e pubblici
inesistenti, traffico impazzito: decine di morti nel traffico e nei
cantieri del caporalato solo nell’ultimo anno. Il tutto in una città
nelle cui arterie circola unicamente l’imbarbarimento delle relazioni
sociali, costruite e determinate solo dai redditi e dai profitti
incamerati.

Mentre
per i migranti, venuti qua alla ricerca di un lavoro Firenze è una
città come le altre, con la differenza che è molto pìù costosa.
Cantieri edili dove esiste ancora il caporalato, assenza di alloggi,
code estenuanti per i soggiorni, difficoltà per le residenze, affitti
offensivi per i salari esistenti, difficoltà di integrazione per i
bambini, emarginazione per gli adolescenti. Per coloro che scappano
dalle guerre, i cosìdetti "richiedenti asilo", la città non è certo la
tanto declamata capitale della "pace" ma un altra foresta dove a
trovare rifugio, anche per dormire, non sono certo le istituzioni, ma i
movimenti e le strutture che lottano quotidianamente per il
miglioramento della qualità della vita…

CONTRO IL SACCHEGGIO DEL TERRITORIO-PER LA CITTA’ DELLE PERSONE

COSTRUIAMO
LA CRITICA RADICALE ALLA CITTA’ DELLE CASTE E DEI PROFITTI, DELLA
DEVASTAZIONE AMBIENTALE E DELLA NEGAZIONE DEI DIRITTI

SABATO 17 GENNAIO DALLE 10 IN POI TUTTE E TUTTI IN PIAZZA SIGNORIA

movimento di lotta per la casa firenze