Una questione di vita e di principio…

UNA QUESTIONE DI VITA E DI PRINCIPIO…

Da alcune settimane l’occupazione dell’exOspedale “Meyer” è sotto sgombero…

Non è mai stata facile la vita all’interno dell’ex ospedale. Dal giorno del nostro ingresso “concordato” viviamo l’angoscia quotidiana della precarietà. Una agonia senza fine che ci dipinge all’esterno come “criminali”. Siamo usati per “screditare il movimento di lotta per la casa” ci sembra di essere le cavie per i quotidiani percorsi di sperimentazione applicata a cittadini/e per laboratori cittadini di controllo e disciplina.

Siamo 142 donne, uomini e bambini, più o meno gli stessi del 3 gennaio, il giorno in cui siamo entrati qui. E siamo entrati qui dopo lunghe e interminabili trattative proprio con chi oggi ci vuole mandare via…

Prima la campagna mediatica del “polo della libertà”, poi le irruzioni di polizia (due volte a settimana), ora anche lA DEVASTAZIONE E IL SACCHEGGIO procurato dalla recente irruzione dei carabinieri costruiscono intorno alla nostra vita un generale clima di panico e anche di “abitudine” al fatto compiuto. Un esistenza quotidiana che ci abitua a essere sempre svegli, al non sapere cosa succede la mattina del giorno seguente, ritmi e tempi ossessivi, tutti tesi a creare un enorme muro tra noi e la vita reale.

Siamo abituati a raccontare bugie nel posto di lavoro, e viviamo quasi come vergogna l’appartenenza alla comunità di occupanti dell’ex mayer…

Ora, dopo questo martirio dobbiamo anche lasciare l’ex ospedale. Non godiamo di una buona considerazione e questo lo sappiamo. Ma la comunità degli occupanti è composta di donne e uomini che lavorano, di richiedenti asilo che hanno già sofferto abbastanza nei viaggi della morte. Proveniamo da altri due sgomberi…prima il CNR di Via Panciatichi, poi la Scuola Ottone Rosai lasciata per essere distrutta dal progetto di stazione TAV che, ci dicono non si realizzerà mai pìù al posto della Scuola oramai rasa al suolo…

Sette nazionalita’ diverse, che con difficoltà, sono riuscite a convivere e a rispettarsi.

L’onnipotente delirio di sicurezza ha richiesto che uno dei CENTO punti del nuovo sindaco Renzi sia, appunto il nostro ESILIO FORZATO, una scelta dettata dai tempi in cui si vive e non dal rispetto delle persone. Una scelta Imposta dal linguaggio dell’ODIO e delle armi. Una scelta che ci costringe all’ESILIO FORZATO come gli eretici e gli anarchici…

Queste ragioni ci costringono a non accettare prove di forza, vogliamo RESTARE UN MINUTO DI PIU’ del loro sgombero. Vogliamo restituire DIRITTI E DIGNITA’ alle persone che dentro il Meyer vivono sofferenza e precarietà.

A questo gioco al massacro NON CI STIAMO PIU’. PER QUESTE RAGIONI INVITIAMO TUTTI GLI ANTIRAZZISTI AD UNA ASSEMBLEA CITTADINA IL GIORNO GIOVEDI’ 22 OTTOBRE ORE 21 IN VIALE MATTEOTTI 15.

MENTRE SABATO 24 OTTOBRE ALLE ORE 9,30 IN PIAZZA SAN MARCO COSTRUIREMO UNA GRANDE MANIFESTAZIONE CORTEO PER LE STRADE DI FIRENZE, UNA MANIFESTAZIONE APERTA DA CENTO BAMBINI, PER RIBADIRE ANCORA UNA VOLTA CHE IL DIRITTO ALLA CASA NON PUO’ E NON DEVE ESSERE UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO