Nello scomposto delirio generato dalla crisi, nella disperazione vissuta da migliaia di precari, di sfrattati e di senza casa, ci preme raccontare un paio di episodi avvenuti ai margini della nostra attività quotidiana. Due episodi che la “dicono lunga” sulla barbaria che circonda il mondo attuale, sull’assenza di risposte sociali, sul vuoto della solidarietà, e sullo schifo che circonda taluni ambienti…
Non siamo ai tempi di Don Camillo e Don Peppone, oggi il DIO DENARO e il bisogno di fare cassa distrugge i valori ideologici e le fedi, seppure discutibili, che distinguevano i protagonisti delle generazioni precedenti…
Succede a REGGELLO, in provincia di Firenze, il 28 giugno del 2013, un anziano inquilino che vive all’interno di un ex asilo, con un regolare contratto di comodato da oltre venticinque anni, viene SFRATTATO con la forza pubblica. L’inquilino si chiama ALFREDO MELANI ed ha quasi 80 anni, buttato in mezzo alla strada…nonostante l’ordinanza del Tribunale di Pontassieve ordina al Comune di Reggello di trovare un ALLOGGIO ADEGUATO per Alfredo. Oggi Alfredo vive in una capanna in mezzo al bosco, anche se presto il Movimento interverrà a sostegno di Alfredo a Reggello…
Il Comune di Reggello pur di mettere all’ASTA l’asilo e di cominciare i lavori di ristrutturazione con i contributi dati dalla REGIONE TOSCANA ha applicato l’esecuzione con la forza pubblica…che vergogna…
E succede anche a Mercatale Val di Pesa, in questo caso a distinguersi è il Parroco della chiesa locale. Una donna, chiamiamola Silvia con il suo bambino di dieci anni, venuti a Firenze per effetuare una operazione complicata al bambino, chiamiamolo Nicola, una operazione di TRAPIANTO del cuore presso l’ospedale Meyer. Operazione difficile e lunga. Alla giovane donna, TUTTAVIA, il parroco di Mercatale intima l’immediato allontanamento dall’appartamento di accoglienza, il tutto mentre il bambino è ricoverato presso l’Ospedale Meyer, alla faccia del nuovo corso della chiesa…
Tempi moderni, tempi di merda… storie tristi che parlano il linguaggio violento dell’economia globale, che cancella diritti e bisogni.
Non siamo noi a stupirci, noi siamo quotidianamente abituati a queste infamanti vicende. Si interroghino invece coloro che magari in buona fede, continuano a pensare che istituzioni e religioni servono quantomeno a qualcosa…
Noi abbiamo smesso, e la nostra rabbia cresce…
IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA